Ve lo avevo detto! A proposito di STRAGE DEGLI\DELLE INNOCENTI…
Tutto in parte prevedibile, ma così no! Stavolta appare enorme il peso dell’ignoranza (non sapere che “guarito” non significa esattamente “non contagioso”) e della scarsa considerazione delle Persone fragili, quasi sempre vecchie & vecchi, vittime predestinate dell’ageismo e non solamente delle leggi di madre natura.
Ho deciso di preparare un riassunto del mio Progetto, in piccola parte profetico, LA STRAGE DELLE INNOCENTI, la cui forma estesa si trova sempre in questo mio sito….
Nel 2013 ho proposto all’associazione Alzheimer Udine uno studio che avesse come obiettivo primario la stima del fenomeno “sottovalutazione della diagnosi di demenza” in strutture per anziani. Hanno risposto ai nostri numerosi inviti solamente un diurno ed una residenza per anziani. Dopo un incontro informativo coi familiari delle due strutture, hanno aderito al progetto 45 soggetti, che sono stati da me valutati attraverso la visione della documentazione clinica e in diversi casi mediante una nuova anamnesi più accurata, un esame clinico generale e neurologico ed infine una indagine cognitiva attraverso la somministrazione del test MMSE.
L’altra finalità dello studio era rivolta a stimolare una collaborazione con i vari professionisti delle strutture, compresi i medici di medicina generale (MMG) esterni oppure interni e gli stessi familiari.
I risultati dell’indagine sui 45 partecipanti in estrema sintesi hanno confermato la presenza di alterazioni cognitive in TUTTI i soggetti: 45\45 (di cui 4 MCI multiple domain: “leggero coinvolgimento cognitivo in vari ambiti”, quella zona grigia tra invecchiamento “normale” – chi lo conosce realmente? – e iniziali turbe cognitive che condurranno spesso e con tempistica variabile verso una demenza ) e che 27\45 (tra cui i 4 soggetti con MCI multiple domain) non erano state diagnosticate.
La cifra dei non diagnosticati è risultata, quindi, persino superiore a quelle fornite da altri lavori, tra cui un ampio studio precedente che fissava a circa il 50% la percentuale dei casi di demenze non diagnosticate nelle residenze per anziani (Connolly Amanda et al. Underdiagnosis of dementia in primary care: Variations in the observed prevalence and comparisons to the expected prevalence. Journal Aging & Mental Health. Volume 15, 2011 – Issue 8).
L’accurata indagine, svolta con la piena e indispensabile collaborazione del personale non medico delle due strutture, ha tuttavia evidenziato la presenza di numerosi soggetti con “malattie da farmaci”, ovvero manifestazioni peggiorative del loro personale stato di fragilità e di dipendenza funzionale, condizioni che si sarebbero potute evitare con una adeguata valutazione clinica svolta dai vari medici, in particolare nella residenza.
La ricerca ha rilevato anche comportamenti di seria omissione in campo diagnostico e terapeutico e a cui in qualche caso ho dovuto porre rimedio, anche “se non era scritto nel progetto”. Un esempio: su mia indicazione una ospite della residenza ha eseguito un emocromo urgente ed altri esami. E’ venuta alla luce una severa anemia verosimilmente provocata dall’assunzione di aspirina: la signora è stata prontamente e ripetutamente emotrasfusa, sottoposta alle indagini del caso e ai cambiamenti terapeutici necessari. Nella versione estesa troverete il resto!
Alla luce di quanto è emerso globalmente ho sentito il dovere di estendere le finalità del progetto ad una “visione di insieme” delle 45 Persone, estensione che nella realtà non poteva essere evitata, disattesa, almeno per il modo di lavorare. Malgrado la mia età e l’esperienza sul campo mi ero sbagliato nel pensare di riuscire a limitare il mio studio al solo riscontro o meno di disturbi cognitivi e di demenze!
Dai risultati obiettivi dell’indagine è nata la necessità di cambiarne persino il nome del progetto in LA STRAGE DELLE INNOCENTI.
Perché al femminile? Rispetto agli uomini, le donne hanno un miglior tasso di sopravvivenza ma sono esposte “biologicamente”:
– ad un livello di fragilità più esteso negli anni rispetto ai cinque “anni guadagnati”, motivo per cui popolano le residenze per anziani\e (o vivono spesso in solitudine a casa)
– ad un più elevato consumo di farmaci
– … a cui rispondono in maniera a volte differente
– … e soffrendo peraltro in maggior misura di eventi avversi legati proprio al loro uso.
Da questo lavoro pubblicato in esteso nel 2015 ma solamente in questo sito (www.ferdinandoschiavo.it) e su www.alzheimerudine, dalle evidenze emerse e dalla sensazione di un pericolo che grava sul futuro sono nati nel contempo alcuni miei progetti formativi, che troverete su questo sito. Eccone alcuni:
– Ciabatte rosse. La strage delle innocenti. Il male facile, le anziane e la violenza nascosta da farmaci e da omissione. Lo continuo a proporre prima dell’8 marzo e del 25 novembre, le date storiche in difesa delle donne, ma riceve poca attenzione a parte alcune provenienti da menti curiose, previdenti e lucide in Friuli e nelle Marche…
Accadrà qualcosa nelle teste e nel cuore dopo le stragi degli\delle innocenti da coronavirus 2020 nelle residenze per anziani?
– Progetto di De-formazione professionale in tema di De-menze e fragilità. A debita distanza dalla zavorra dei pregiudizi e dei luoghi comuni che persistono tra la gente comune, i professionisti non medici della salute, i medici e persino gli specialisti. Non ne posso più di sentire solamente “senile”, “Alzheimer”, “memoria”. Le demenze sono anche di tipo diverso, quella senile, poi, non esiste, e spesso sono complesse addirittura sin dall’esordio: basta pensare, ed è solamente uno degli esempi, alla stitichezza e alla perdita di odorato di Robin Williams (su questo sito)!
– Corso di Formazione per Farmacisti. Un sasso nello stagno dell’ipocrisia e del silenzio. I professionisti della salute “non medici” sono davvero impotenti davanti alle malattie da farmaci? Come costruire una sensibilità al problema delle “malattie evitabili da farmaci”? Un solo corso ECM a Udine nel 2014! Nessuna risposta alle mie proposte inviate a vari Ordini dei Farmacisti.
– Corso di formazione per Dottori in Scienze Infermieristiche. Sono davvero figure professionali impotenti e non responsabili davanti alle “malattie da farmaci” che incidono sulla fragilità generale e neurologica degli anziani? Nessuna risposta alle mie proposte inviate a Ordini e associazioni di Dottori in Scienze Infermieristiche. Recentemente la Cassazione ha condannato delle infermiere per avere somministrato una terapia incongrua data dal medico…
Questo sostanziale silenzio vuol significare che la malasanità nei confronti dei più vulnerabili non è avvertita come prioritaria da parte di componenti essenziali del nostro mondo sanitario e sociale (a parte qualche rara encomiabile realtà), malgrado certe sbandierature mediatiche e pubblicitarie, ad esempio dei farmacisti sulla loro utilità professionale, o magari dei medici, dei “non medici” e dei politici riuniti a convegno per discutere di sigle con scarse ricadute pratiche sui deboli (LEA, ADI, CDCD, Territorio…).
Da parte dei “non medici” il tema delle “malattie da farmaci” e delle omissioni non è sentito come punto essenziale nel proprio lavoro, non avvertono il peso della personale RESPONSABILITA’: “non é certamente un mio compito consigliare i farmaci o gli esami da fare”!
Che le cose vadano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare! Giovanni Falcone
Siamo, a quanto pare, un popolo di eterni indignati. Ma l’indignazione non basta se non è accompagnata da un impegno e persino da una ribellione che deve però passare necessariamente e in modo prioritario attraverso il sacrificio dello studio, della conoscenza e della solida mediazione.
Buona lettura! Buon impegno!
Ferdinando Schiavo
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