Questo manuale, di cui è allegata la prefazione, è composto da due parti, una mia (Invecchiare con stile… di vita), l’altra dal collega internista Roberto Colle (Come invecchiare bene con una dieta adeguata), su indicazione dell’Associazione Alzheimer Udine e dell’Associazione Nazionale Artigiani Pensionati ANAP).
E’ prevista una nuova edizione nel 2016.
Una drastica sintesi.
Come dovremmo comportarci correttamente per rinviare a data da destinarsi la fragilità?
Basta applicare poche e apparentemente semplici regole:
Fare attività fisica ricreativa. La sedentarietà è un serio fattore di rischio di fragilità e di molte malattie
Mantenere una dieta qualitativamente adeguata e con riduzione del carico calorico: non siamo stati creati per mangiare “tanto”. Le calorie in più ci invecchiano!
- Vivere con curiosità e vivacità culturale, curando i rapporti sociali: proteggono dalle demenze.
- Essere aderenti alle terapie farmacologiche preventive e curative consigliate dal medico di fiducia.
In alternativa, chiediamoci se è già nata la nostra badante…
Nello scrivere su un argomento che mi sta a cuore perché rappresenta una sfida preventiva ai tanti motivi che impediscono una buona salute nell’età in cui ci chiamano anziani, non posso fare a meno di raccontarvi, col semplice valore di aneddoto, di due anziane con destini diversi.
Si tratta delle mie nonne: una, Filomena, è deceduta a 74 anni dopo almeno due decenni di discreto sovrappeso, diabete insulino-dipendente, cardiopatia, limitazioni articolari; l’altra, Maria, a 94 anni. La nonna Filomena viveva in cucina, brava cuoca e buona forchetta, ed era sedentaria da sempre; la nonna Maria era magra, mangiava lo stretto necessario e ogni giorno, clima permettendo, quindi spesso, faceva una lunga passeggiata da Ortigia fino alla borgata di Siracusa.
Da trentenne avevo considerato che morire a 74 oppure a 94 fosse “comunque da vecchi”: quelle età mi apparivano lontane e inarrivabili.
Ora ho mutato, e mi sembra ovvio, la percezione del valore inestimabile di venti anni di buona salute guadagnati dalla nonna Maria, un regalo della vita che in parte tutti noi siamo nella condizione di meritare, con qualche sacrificio!
Due soggetti sono un campione troppo esiguo per una verità scientifica, ma questa storia personale, a parer mio, non è priva di insegnamenti.