MARTEDI’ 7 MARZO 2023 ALLE ORE 18.00
presso la BIOTECA di Udine in via Villa Glori 41
il dott. Ferdinando Schiavo, neurolo e autore del libro “Malati per forza” tratterà il delicato tema delle
“Demenze, malattie del nostro tempo, tra sottovalutazione e paura. Come riconoscere i primi segnali”
Se vogliamo restare fuori dai pesanti luoghi comuni che imperversano su queste malattie, le demenze (rigorosamente al plurale!) questa può essere un’occasione.
Stiamo ancora lottando, è evidente, contro dei pericolosi fantasmi: il razzismo dell’età, l’ageismo (“tanto è vecchio, è normale che perda la memoria”), il nichilismo (“non c’è nulla da fare”), la comoda banalizzazione tinta di fatalismo (“si è fatto sempre così, non si può cambiare l’ordine delle cose”).
Permangono, dunque, sacche di colpevole indifferenza, di errate padronanze conoscitive, di eccessiva semplificazione in un orizzonte che va dai comuni cittadini fino ai medici. E tutto ciò oggi continua ad accadere malgrado le proiezioni 2021 per il 2050 prevedano circa 153 milioni di casi di demenza nel mondo.
Le demenze restano ingiustamente ridimensionate già al loro apparire subdolo attraverso le manifestazioni iniziali, soprattutto quando – e accade di frequente – i sintomi di esordio rappresentano una deviazione da quel patrimonio di cattive conoscenze secondo le quali ogni storia di malattia esordisce “solamente nelle persone anziane e con la perdita di memoria”. Esistono invece casi di demenza in cui spiccano, come incerti segnali iniziali, carenze a carico delle capacità di critica e di giudizio, del linguaggio, delle abilità “organizzative” frontali e prassiche, di quelle visuospaziali (l’occhio vede ma è il cervello a “capire” lo spazio, un volto…).
Un ruolo cruciale è riservato alle problematiche comportamentali precoci, presenti persino mesi o anni prima che “si ufficializzi” l’esordio clinico: apatia, depressione, psicosi, ansia. E ancora, sono da mettere nel bilancio il serio nodo della non-coscienza di malattia, le fluttuazioni ed altri aspetti cognitivi e comportamentali, non trascurando quelli sensoriali-vegetativi (perdita di odorato, stitichezza, ipotensione ortostatica, alterazioni motorio-comportamentali nel sonno REM, ipotensione ortostatica, cambiamenti nel gusto e nella scelta dei cibi, ecc.) e, quando presenti, le anomalie motorie, quasi sempre un parkinsonismo ipocinetico, ovvero senza tremori (rallentamento e rigidità dei movimenti, cambiamenti nella postura, ecc.).
Infine, l’amara evoluzione di ogni storia di demenza viene affrontata, molte volte, privando i familiari del necessario supporto psicologico e conoscitivo.
Ferdinando Schiavo, neurologo