“Malati per forza”, scritto dal neurologo udinese (di origine siciliana)
28 febbraio 2015 – Il gazzettino
“Malati per forza”, scritto dal neurologo udinese (di origine siciliana) Ferdinando Schiavo, edito da Maggioli, si configura come «un manuale che possa descrivere la fragilità dell’anziano, e in fondo anche dell’adulto o addirittura del giovane reso vulnerabile dal peso di malattie, raccontando le ricadute neurologiche e generali degli errori che avvengono attraverso la superficialità della raccolta anamnestica e per l’uso non corretto di farmaci impiegati (…)».
In realtà “Malati per forza” è molto di più. È il racconto, bilanciato fra reale empatia con il malato e attenta e impeccabile documentazione scientifica, di una straordinaria esperienza dove professionalità e umanità non si sono mai scisse. Anzi, semmai, la seconda, lungi dall’indugiare in sentimentalismi impropri, ha funzionato da motore di osservazione del paziente alle prese non solo con patologie insidiose ma anche e soprattutto con pratiche farmacologiche indotte spaventosamente farraginose, quando non anche fuorvianti con risultati che si possono immaginare agghiaccianti.
Sbagliare una critica d’arte o eseguire male un concerto fa male ma sbagliare una terapia è terrificante e alla fine letale. Fra le considerazioni base dell’indagine – leggibile da chiunque per il linguaggio piano ed accessibile ma anche vibrante e partecipe – vi è quella per la quale sempre di più l’anziano, proprio per il suo “status” non produttivo, secondo parametri aridamente efficientistici, non merita le stesse attenzioni di un soggetto più giovane. In questo triste novero entrano ovviamente anche disabili psichici e fisici di ogni età. Da qui si sviluppa in modo non dichiarato una cultura pratica di superficiale utilizzo di farmaci e terapie apparentemente consolidate (con molecole non di rado immutate dagli anni ’50) mentre lo scenario è del tutto cambiato con l’aumento esponenziale del numero degli anziani e di malattie degenerative. Un testo, dunque, che tutti dovremmo leggere con attenzione, portatore di una profonda civiltà e rifondatore del rapporto fra medico e paziente nel segno di Ippocrate.
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