AVVISO PER I PAZIENTI E PER I LORO FAMILIARI
Svolgo la mia attività clinica libero-professionale a Portogruaro (VE).
Per gli appuntamenti preferisco che mi inviate una mail a dottferdinandoschiavo@gmail.com descrivendo sinteticamente – in 5 righe al massimo! – il problema e il quesito clinico concordato con il Vs. medico. Avrete poi il tempo necessario per discuterne ampiamente nel corso della prima visita che, lo anticipo, ha una durata di almeno un’ora.
Tuttavia, se desiderate collaborare ed esporre la storia clinica nei suoi particolari, potrete scriverla e\o stamparla per portarla alla visita: mi aiuterà a comprendere meglio la sequenza delle malattie e delle relative soluzioni terapeutiche, le dinamiche e gli eventuali eventi avversi dovuti a farmaci o altro, le problematiche sociali o familiari. Questo documento, opportunamente aggiornato, Vi servirà comunque in caso di ricoveri e di altre visite!
L’invio della mail consente di:
- ricevere un Documento Informativo con le mie modalità di lavoro, nonché, per correttezza, il tariffario;
- ottenere informazioni sull’indirizzo dello studio.
Se è assolutamente impossibile disporre di mail, in alternativa, potete inviare una richiesta breve con un sms al 389.9876961 per essere contattati successivamente.
Aggiungo che ricevo spesso richieste di pareri clinici “a distanza” ovvero riguardanti persone da me non precedentemente visitate: ritengo indispensabile per costoro la lettura approfondita dell’AVVISO IMPORTANTE riportato di seguito su questo sito, al fine di comprendere l’impossibilità assoluta di poter fornire una diagnosi o un consiglio terapeutico senza la mia personale valutazione dal vivo. Queste richieste nascono dalla disperazione, da opinioni diverse dei medici, da incomprensioni, da difetti di comunicazione e, infine, dall’assuefazione a visite frettolose con risposte altrettanto veloci, del tutto inadatte ad affrontare quadri complessi di salute.
Lo comprendo, ma la neurologia è scienza\arte complicata, ancora di più quella “dei vecchi”, e non può essere esercitata attraverso decisioni prese al telefono o via mail. Ritengo offensivo e riduttivo – per me ed anche per la dignità di chi la propone – sminuirla con richieste di pareri “da lontano”.
In questo studio non si applica la Medicina della Fretta!
Dr. Ferdinando Schiavo
Neurologo dei vecchi, della complessità e della ragionevole deprescrizione farmacologica
AVVISO IMPORTANTE
Accade che alla fine di una conferenza una persona tra il pubblico mi esponga un caso clinico molto spesso complicato che riguarda se stesso o un familiare, accompagnandolo con una richiesta di diagnosi o terapia, precisando che alla sua soluzione si sono già impegnati senza successo diversi miei colleghi. E così, con sguardo che ondeggia tra la speranza e forse anche la sfida, vorrebbe da me una spiegazione e una diagnosi, così su due piedi!
Oppure mi capita di essere contattato per telefono o via mail da persone che descrivono un caso clinico con lunghe e necessarie spiegazioni corredate da esami e l’immancabile risonanza magnetica (che tutto dovrebbe vedere e tutto dovrebbe risolvere…) richiedendo un parere e, ancora meglio, una diagnosi certa. Rispondo il più delle volte che è un compito impossibile “da lontano” perché i casi clinici neurologici sono solitamente complessi e per una valutazione seria serve presenza, tempo e impegno. Nel mondo degli anziani la complessità è la regola! scriveva anni fa il grande psicogeriatra George Alexopoulos.
Replico così anche per quesiti apparentemente semplici, come quando mi viene richiesto dalla platea o per telefono o per mail un rimedio per l’insonnia. L’affermazione in genere è secca: NON DORMO, oppure NON DORME riferendosi ad un familiare, magari con demenza (e qui il caso diventa realmente più complicato!). La domanda, in qualsiasi circostanza (platea, telefonata o mail che sia), sembra presupporre una risposta rapida e, ovviamente, farmacologica.
GLI ANZIANI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
A VOLTE IL VENTO CAMBIA DIREZIONE
Articolo del dott. Ferdinando Schiavo – 21/04/2020 – www.perlungavita.it
Era il titolo che Ivo Cilesi aveva scelto per partecipare alla Maratona NO STOP 50 SFUMATURE DI… CURA ideata dal genio di Giorgio Pavan, nel gruppo “LIBERACI DA OGNI CONTENZIONE” di cui ero il coordinatore.
È accaduto solamente a settembre dello scorso anno all’Alzheimer Fest a Treviso, sembra un’altra epoca. Si, il vento ha davvero cambiato direzione portandoci dalla “quasi” spensieratezza responsabile di quei giorni di festa velocemente all’ansia dei giorni nostri.
PERCHÉ I MEDICI NON TOCCANO PIÙ I PAZIENTI? RIFLESSIONI ALL’EPOCA DEL CORONAVIRUS E DELLA GIUSTA DISTANZA
Stiamo vivendo tempi bui, si creano distanze tra i popoli e persino tra familiari.
E ora non ci si tocca per via del coronavirus…
Così ho deciso di iniziare il mio articolo con uno scritto, che potrei definire di segno opposto, dell’Ordine dei Medici di Torino a commento dello sfogo del direttore della prestigiosa rivista scientifica medica The Lancet, Richard Horton.
Il titolo è: Curato dalle macchine: se il direttore del Lancet è il paziente. TorinoMedica.com 17 Ottobre 2019. (1).
“Perché i medici non toccano più i pazienti? Avendo il privilegio di frequentare cliniche presso il Servizio sanitario nazionale del Regno Unito quasi ogni settimana da marzo di quest’anno, posso dire onestamente che in nessun momento nessun medico, chirurgo o anestesista, ha mai fatto nulla che si avvicinasse a un esame obiettivo”(2).
Ve lo avevo detto! A proposito di STRAGE DEGLI\DELLE INNOCENTI…
Tutto in parte prevedibile, ma così no! Stavolta appare enorme il peso dell’ignoranza (non sapere che “guarito” non significa esattamente “non contagioso”) e della scarsa considerazione delle Persone fragili, quasi sempre vecchie & vecchi, vittime predestinate dell’ageismo e non solamente delle leggi di madre natura.
Ho deciso di preparare un riassunto del mio Progetto, in piccola parte profetico, LA STRAGE DELLE INNOCENTI, la cui forma estesa si trova sempre in questo mio sito….
Nel 2013 ho proposto all’associazione Alzheimer Udine uno studio che avesse come obiettivo primario la stima del fenomeno “sottovalutazione della diagnosi di demenza” in strutture per anziani. Hanno risposto ai nostri numerosi inviti solamente un diurno ed una residenza per anziani
RECENSIONI SU “MALATI PER FORZA”
“Malati per Forza” – SlowMedicine: Recensione di Marco Bobbio
Recensione di Marco Bobbio su “Malati per forza. Gli anziani fragili e gli eventi avversi neurologici da farmaci.” di Ferdinando Schiavo. Maggioli editore.
Trentacinque storie di pazienti, soprattutto anziani e fragili, mal ascoltati, mal curati e mal seguiti sono le occasioni per introdurre argomenti di neurologia, focalizzati sui parkinsonismi, sulle vertigini, sulle amnesie, sulle epilessie spesso provocate da medicine prescritte in modo incongruo o cronico.
“Malati per Forza” – Recensione di Orazio Zanetti
IRCCS Centro S. Giovanni di Dio Fatebenefratelli, Brescia
È fresco di stampa da Maggioli Editore il libro “Malati per Forza” di Ferdinando Schiavo. Ferdinando Schiavo è un neurologo con la sensibilità del geriatra, del quale ha assimilato anche la cultura (basta dare uno sguardo alla bibliografia ed alle letture consigliate che testimoniano il vissuto abbraccio tra questi due ambiti culturali). Del resto lo riconosce lui stesso. Parafrasando: “Da neurologo entrato gradualmente nel fascino del mondo della geriatria mi sono innamorato della complessità”. Il volume è intriso di questo connubio virtuoso, è connotato da una commistione tra saperi diversi e tra loro complementari.
Il dott. Schiavo spiega i possibili effetti indesiderati delle terapie farmacologiche negli anziani fragili.
Pubblicato su www.novilunio.net il 23/06/2017, by Eloisa
“I professionisti della salute fanno fatica a gestire umanamente la fragilità, non tenendo nel debito conto che fragilità e complessità sono spesso la norma e non l’eccezione quando si affronta ogni malattia di un anziano.” (Ferdinando Schiavo in “Malati per forza”).
LA COMPLESSITA’ E’ SPESSO LA REGOLA QUANDO SI PARLA DI ANZIANI
Anche la salute non sembra evitare il disimpegno del presente momento storico internazionale, Italia compresa: si sfugge alla cultura e a ciò che è complicato preferendo soluzioni semplicistiche e semplificatorie o praticando in silenzio l’omissione. Ma il mondo della medicina e della chirurgia non può né deve sfuggire al compito primario, al prendersi cura delle Persone con aspetti complessi della loro salute, gli anziani in particolare.
Da qualche anno faccio incetta delle esperienze interessanti di altri e sto riflettendo amaramente sulle mie personali. Nei mesi scorsi sono accaduti dei fatti.
Ora provo a riordinare le idee e raccontarveli, tentando di giungere a una conclusione utile a tutti.
In gennaio ho patito le pene dell’influenza, a due tempi e con una coda di stanchezza, tosse, abulia che mi ha impedito di lavorare per almeno 20 giorni.
Cosa è successo? Tre anziane sui cinque nuovi pazienti che attendevano una mia visita domiciliare sono state ricoverate nell’attesa della mia valutazione e tutte per motivi sostanzialmente poco attinenti alla mia consulenza (anche se ho una visione globale di ogni caso clinico): si trattava di scompenso cardiaco, febbre, sincope.
Il ricovero in attesa della mia visita domiciliare, o addirittura la morte, non sono un fenomeno nuovo, era accaduto anche in passato… ma non con il rapporto di 3 su 5.
Mi sono chiesto: e se avessi effettuato la visita, cosa sarebbe cambiato visto che, attraverso le informazioni telefoniche che ho voluto chiedere ai familiari, le complicazioni erano “internistiche” e non strettamente neurologiche? E se avessi cambiato qualcosa della preesistente terapia e il giorno dopo quell’anziana fosse svenuta (anche se non a causa del mio cambiamento farmacologico)? Cosa avrebbero pensato i familiari? Come mi sarei sentito io?
Questi pensieri non mi inducono certamente a demordere nell’occuparmi di casi clinici (e umani) complessi.
IL TENENTE COLOMBO NON E’ MAI DIVENTATO CAPITANO…
Confesso che questo articolo è stato redatto da un professionista della salute che non ha fatto una gran carriera, un individuo forse invidioso e rancoroso. Ecco, ho fatto outing e ora posso proseguire con alcune riflessioni che hanno come filo conduttore la “bravura” di un professionista, del medico in questo caso.
Tema enorme.
LE DEMENZE E LA ZAVORRA DEI LUOGHI COMUNI. LE DIFFICOLTA’ COMINCIANO GIA’ NELLA DIAGNOSI
Ho voluto sostituire la precedente diapositiva – che troverete commentata all’interno dell’articolo – con questa in quanto la prima aveva come titolo “I 6 non può essere demente”. La mia amica Eloisa Stella, che orchestra amabilmente e con alta professionalità le attività di www.novilunio.net, mi ha fatto notare, a ragione, che la parola “demente” va esclusa dal nostro vocabolario per ragioni comprensibili. Il resto dell’articolo non è stato purtroppo modificato in tal senso; tuttavia resta alto il valore del messaggio! Buona lettura!
Riorganizzare le residenze per anziani, certo! Ma impariamo prima la neurogerontologia, perché, se continuiamo ad andare dietro al Senso Comune, ovvero alla zavorra dei pregiudizi e alle emozioni, smetteremo di usare il gentile ed intelligente Buon Senso.
Sono passati 19 anni da quando un gruppo di validi autori francesi ha lanciato l’allarme sulla sottovalutazione politica, sociale e persino medica del fenomeno già allora incalzante delle demenze, uno degli aspetti sanitari non secondari che accomuna molti ospiti delle residenze per anziani bisognosi di assistenza e cura.
PREVENZIONE
PREVENZIONE, DOLCE CHIMERA SEI TU! COME AFFRONTARE L’AVANZARE DELL’ETA’ CON STILE… DI VITA
Riporto in questa sezione un doveroso approfondimento al tema della PREVENZIONE DELLA FRAGILITA’ E DELLE DEMENZE con alcuni articoli pubblicati su www.perlungavita.it, adesso aggiornati con l’ultimo studio del 2020 in quanto, nel frattempo questi fattori di rischio sono diventati 12.
- Prevenzione, dolce chimera sei tu! Prima puntata
- Prevenzione, dolce chimera sei tu! Seconda puntata
- Prevenzione, dolce chimera sei tu! Terza puntata
- Le tante facce della solitudine e i suoi rischi
- Ancora a parlare della solitudine degli anziani
STORIE CLINICHE
SEMBRAVA MOBBING: QUANDO LE DEMENZE ARRIVANO IN ETA’ LAVORATIVA
Bruno lo avevo conosciuto negli anni ’80 perché era stato ricoverato in neurologia in seguito ad un potente attacco di emicrania con aura, il primo della sua vita di sedicenne. Aveva perso l’uso della parola per almeno un’ora e un po’ della forza e della sensibilità al braccio destro.
Tutto era cominciato poco prima con un abbaglio di sole in una giornata che peraltro era inesorabilmente grigia: a destra del suo campo visivo erano sorte delle piccole sfere molto illuminate che si erano andate via via ingrandendo.
La professoressa di italiano si era accorta che qualcosa non stava andando bene, solitamente Bruno era attento alle sue lezioni: ora appariva pallido, svagato e con un’espressione preoccupata.
– Bruno, stai bene?
– mmmh…mmmhhh
LA VARIABILE IMPAZZITA: QUANDO MANCA LA COSCIENZA DI MALATTIA IN PERSONE CON DEMENZA…
“MODELLO COMPLESSO SFOTTUTO DI FERDINANDO SCHIAVO”
La variabile impazzita si trova lassù in alto a sinistra: personalità e coscienza di malattia…
Buongiorno Dottore, mi chiamo XX e le scrivo su mio padre di 92 anni…Mio padre “mi sconcerta dirlo”, é diventato di difficile gestione: noi (io mia madre e mio fratello) ci siamo trovati impreparati a tentare di gestire una situazione nuova e grande. Non so se sia solo vecchiaia, demenza, cattiveria o cos’altro ma non sappiamo come comportarci.
UN ANGELO ALLA MIA TAVOLA… ANZI DUE!
Eccoli che arrivano, i miei due angeli! Dai, sedetevi e mangiate! E’ il vostro piatto preferito. Poi mi direte come è andata a scuola…
Marta e Arturo guardavano il vuoto davanti a loro, il vuoto dei piatti vuoti, delle assenze reali dei due angeli. Non li sollevava dalla preoccupazione il fatto di avere capito dalle parole del papà qualche giorno prima che non si trattava di angeli veri ma di due bambini immaginari, immaginati, che venivano a trovare la mamma da mesi, all’inizio ogni tanto e per pochi minuti, poi sempre più frequentemente, quasi ogni giorno e sempre più a lungo.
STORIE DI CORPI… DI LEWY – ROBIN WILLIAMS, MALATO A SUA INSAPUTA…
Ti scrivo per condividere una storia con te, appositamente per te. La mia speranza é che questo possa aiutarti a capire un po’ di più i tuoi pazienti, con i loro compagni di vita e chi si prende cura di loro.
E’ l’inizio dalla lettera scritta dalla moglie dell’attore Robin Williams, Susan Schneider Williams, pubblicata nel 2016 sull’autorevole Neurology, successivamente riprodotta nel 2017 su Psicogeriatria nella traduzione a cura della collega Sara Tironi con il commento di Amalia C. Bruni, Valentina Laganà e Francesca Frangipane del Centro Regionale di Neurogenetica, Lamezia Terme – ASP CZ.
I DATI DI UN PROGETTO DI SUPERVISIONE DI UN CAMPIONE DI OSPITI IN ISTITUTI E CENTRI DIURNI PER ANZIANI (PROGETTO SA)
Le patologie neurogeriatriche sono in costante aumento in conseguenza all’invecchiamento progressivo della popolazione ed al riconoscimento del ruolo dello specialista neurologo, per tanti decenni confuso con altre figure professionali.
La classe medica conosce la neurogerontologia? I medici e le altre figure professionali che collaborano a livello sanitario e sociale nell’ambito della salute hanno una preparazione adeguata per gestire una società che invecchia?
STORIE DI CORPI … DI LEWY – LE UOVA DI COLOMBO, MA QUELL’ALTRO… SINCOPI E NUVOLE
Ancora una storia di demenza a corpi di Lewy, la terza.
Renato V. era un uomo che nel 2012 aveva 79 anni biologicamente ben portati, anche troppo, con quella schiena dritta e lo sguardo perennemente arcigno, sospettoso e indagatore en pendant con dei baffoni intimidatori ancora naturalmente neri. Una specie di Lee Van Cleef del Friuli!
Nessuna malattia di rilievo in anamnesi. Non seguiva nessuna terapia. Dal 2010 aveva cominciato a presentare qualche “caduta” (il significato delle virgolette si capirà dopo).
STORIE DI CORPI… DI LEWY. NOSTALGIA DELL’INTUITO DEL DOTTOR COLOMBO! TRE SVENIMENTI E POCA CURIOSITA…
Il 7 Ottobre 2016 l’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco – ci faceva conoscere un utile messaggio della FDA (il corrispettivo statunitense: www.fda.gov/consumer) “Pazienti anziani: dall’FDA americana 4 consigli utili per utilizzare i farmaci in sicurezza”.
Eccolo. Ho provveduto a sottolinearne alcuni passaggi.
Per utilizzare i farmaci in sicurezza occorre prestare attenzione in ogni età della vita e in maniera particolare dal sesto decennio in poi. Questo il messaggio lanciato dalla Foodand Drug Administration (FDA) ai pazienti anziani, con la pubblicazione di consigli utili da mettere in pratica prima di assumere farmaci (che siano da banco o dietro prescrizione medica) facendo attenzione anche alle possibili interazioni con l’assunzione di preparazioni a base di erbe e integratori.
Lo vede, lo vede, dottore…All’unisono le due donne, la moglie e l’anziana madre, cercavano di farmi capire che quell’uomo di 56 anni, GP, da mesi non stava mai fermo e le stava portando all’esasperazione.
Un anno prima gli era stata diagnosticata una demenza fronto-temporale (DFT) variante comportamentale.
Da un imprenditore superattivo come lui non se lo sarebbero aspettato né i familiari né gli amici. Donato F. a 78 anni era diventato “depresso” nello spazio di un anno. Non andava più a dare una mano all’azienda affidata da qualche anno alle sapienti e scrupolose mani del figlio, rinviava le occasioni di spazi sociali che aveva coltivato con costanza e impegno, rubando volentieri tempo al suo amato lavoro.
COSE STRANE DELLA MENTE, L’AMNESIA GLOBALE TRANSITORIA…
Non la vedevo da decenni, ma Anita me la ricordavo bene per la sua bellezza limpida e senza compromessi, perché era intelligente di un’intelligenza sensibile e umana, attenta agli altri e mai al proprio narciso, infine, perché era sposata e dava l’idea di essere felice e orgogliosa della fedeltà che traspariva dalla coppia che formava con Luciano.
Le compagnie cambiavano spesso in quegli anni settanta, c’era tanta
fantasia liquida prima ancora che ce la raccontasse Zigmud Bauman, e così ci eravamo persi di vista. Poi, il resto della vita, le delusioni, gli errori, le separazioni, il lavoro, i figli, le scelte più mature, non ci avevano concesso di incontrarci più.
LA DONNA CHE FU SCAMBIATA PER DEMENTE…
Avete mai visto articoli su quotidiani o storie raccontate in TV che parlano di un “miracolo”, ovvero di una guarigione dovuta alla sospensione di un farmaco, in breve dei casi di persone scampate da una “malattia medica” dopo la sospensione di una medicina?
I MIEI SPLENDIDI EX ALLIEVI OSS
Questo era uno dei 4 quesiti dello scorso numero di PLV; non so se lo avete letto.
Insomma (suggerisco e così limito le possibilità diagnostiche e le fantasie), questa anziana signora è stata vittima di uno “svenimento” con convulsioni o di una vera e propria crisi epilettica convulsiva (crisi di Grande Male)?
PROGETTI
CIABATTE ROSSE: PROPOSTA DI PROGETTO EDUCATIVO
Oltre le ricorrenze del 25 novembre, Giornata della violenza sulle donne, e dell’8 marzo, Giornata della donna
Ciabatte rosse: la strage delle innocenti. Le anziane e la violenza nascosta da farmaci.
La popolazione mondiale, e italiana in particolare, invecchia sempre di più rispetto al passato ed è spesso fragile e colpita da malattie croniche, fa largo uso di farmaci e quasi sempre in numero progressivo con l’avanzare dell’età.
CHI SPARISCE PER DEMENZA SOTTOVALUTATA O PER SFORTUNA…
Claudio Bonivento e Ferdinando Schiavo
Pubblicato su www.perlungavita.it maggio 2019
Il 13 marzo 2017 nel quotidiano Il Piccolo di Trieste è comparso questo articolo di Giuseppe Palladini: Trovata morta a 7 mesi dalla scomparsa. Il corpo di Veronica Bencic individuato nei pressi di Re, in Piemonte. Da agosto si era persa ogni traccia dell’ottantatreenne.
PROPOSTA DI PROGETTO SOCIALE EDUCATIVO
DEMENZE: QUELLI CHE SPARISCONO. DEVE RESTARE IL BUIO OLTRE LA SIEPE?
PROGETTO DI DE-FORMAZIONE SUL TEMA DELLE DE-MENZE E DINTORNI
Proposta di Progetto di de-formazione professionale in tema di fragilità, demenze e parkinsonismi
A fin di bene collettivo perché a debita distanza dalla distorsione e dalla zavorra dei pregiudizi e dei luoghi comuni che persistono tra la gente comune, i professionisti non medici della Salute, i medici (e persino gli specialisti neurologi, geriatri, psichiatri e internisti).
Breve lettera aperta ai miei colleghi di lavoro di ogni ordine e grado nel campo della Salute. Intendo, a scanso di equivoci, MMG, Medici di residenze per anziani, Farmacisti, IP, Psicologi, FKTerapisti, Logoterapisti, Animatori, Educatori e OSS.
EVENTO ARTISTICO FORMATIVO
NEI TERRITORIO DELLE DEMENZE, TRA FALSI MITI ED ERRORI. OLTRE I LUOGHI COMUNI
E’ una proposta e nello stesso tempo una sfida: compiere insieme un percorso per conoscere meglio i territori delle demenze, le storture di malattie ampiamente sottovalutate (persino dalla classe medica) che vedono sempre più persone, nel ruolo di malati o di familiari, protagoniste senza difesa di patologie facilmente soggette a malpratica medica, a volte semplicemente attraverso un comportamento di omissione sulle ali dell’ageismo, di quel ”tanto è vecchio” che priva chi è vulnerabile e i suoi cari di una diagnosi e di una cura.
Cinema e demenze, l’arte e la cura tra falsi miti, luoghi comuni ed errori
L’arte deve scuotere e non sempre consolare!
Uno dei compiti per chi si occupa di malattie devastanti come le demenze consiste nel fornire ai pazienti, ai loro familiari, agli operatori sociali e sanitari ed ai comuni cittadini che desiderano accrescere le loro conoscenze, informazioni corrette e utili a far fronte a notizie superficiali che spesso vengono propinate dai mezzi di informazione oppure si propagano e circolano tra la gente nei meandri dei luoghi comuni.
PROPOSTA DI CORSO DI FORMAZIONE PER FARMACISTI
Come costruire una sensibilità al problema delle “malattie evitabili da farmaci”?
Riflessioni sul ruolo delle responsabilità etiche (e legali?) in previsione di una nuova partnership che coinvolga il non-medico che lavora nel campo della Salute degli anziani fragili, il paziente e il cittadino.
Obiettivi del Corso: Stimolare una nuova sensibilità all’uso congruo dei farmaci; sviluppare un ulteriore controllo sulle malattie da farmaci da parte delle varie figure operanti nel campo della Salute (in questo caso i farmacisti); sollecitare una partnership tra operatori della salute, medici e non-medici.
MIE PRESENTAZIONI DI LIBRI DA LEGGERE
La Terapia Espressivo Corporea Integrata nella malattia di Alzheimer e nelle altre demenze.
Elena Sodano. Maggioli Editore.
Ecco un libro che si prende cura di persone, piuttosto che semplicemente accontentarsi di curarle, perché curare può essere un arido esercizio costruito con formule e algoritmi da seguire secondo linee guida, attraverso esami e farmaci, strategie che non sempre rassicurano se non sono collegate ad umano ascolto ed empatia, a buona informazione e corretta comunicazione, quando serve persino al contatto col corpo di chi è vittima di qualsiasi sintomo o malattia o semplice paura.
MARESCIALLO, IL SUO CAFFE’. SETTE STORIE DI DEMENZA 2STRAORDINARIA”
Di Annapaola Prestia. Publied Edizioni
Inizia con la dedica al figlioletto, ed è già un abbozzo di scambio intergenerazionale, questo appassionante libro di Annapaola Prestia, e prosegue con sette storie che fanno da filo conduttore per un percorso che si snoda tra i diversi modi umani e nello stesso tempo scientifici del prendersi cura di una Persona con demenza. Sette racconti frutto della personale esperienza professionale dell’autrice in un diurno, ricchi di emozioni e resi straordinariamente didattici poiché ognuno trasuda curiosità (Annapaola continuerà ad imparare fino a 90 anni, ne sono sicuro!), empatia, competenza, voglia di risolvere e portare a termine decorosamente il proprio compito contro un nemico invadente e progressivo.
Viaggiatori Controcorrente. Percorsi di benessere non farmacologico. Dapero Edizioni
di Maria Silvia Falconi, Luca Lodi, Valentina Molteni, Orlando Prete
La prima volta che a un convegno vidi all’opera la “banda dei quattro” (ma stavolta Mao non c’entra!) rimasi affascinato dalla loro comune passione che, singolarmente e nella forza del gruppo e del reciproco spirito di collaborazione, traspariva dietro ogni discorso, ogni esempio, ogni aiuto vicendevole nel compito di raccontare il loro lavoro.
A presentare il loro primo libro hanno chiamato me, un vecchio neurologo dei vecchi, appassionato a sua volta, direi ossessionato, dall’uso responsabile dei farmaci nelle persone vulnerabili, e quindi con uno sguardo attento alla popolazione anziana sempre più numerosa e ai possibili traguardi di benessere attraverso mezzi non farmacologici.
Il manuale della prevenzione del decadimento cognitivo
di Manuela Rinaldi e Martina Bora
Il dramma della solitudine amara, dell’isolamento, dell’assenza di una rete familiare e sociale
L’ennesimo ritrovamento di persone in stato di mummificazione, stavolta una coppia di persone definite, a torto, “anziane” (66 e 72 anni): vivevano in un elegante quartiere residenziale, il Villaggio Primavera, a Udine. Ne ha dato notizia il 13 aprile 2022 il giornale il FRIULI e poi il resto della stampa. Assenti dalla vita di tutti gli altri dall’autunno precedente, titoli di coda, vuoti a perdere in una società sempre più distratta e incollata al benessere solitario del proprio ombelico.